Descrizione
Il concerto per violino La Primavera di Antonio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741), fa parte dell’op. VIII Il cimento dell’armonia e dell’inventione. Questo arrangiamento, per orchestra scolastica di flauti dolci ed altri strumenti, presenta il primo movimento Allegro in modo integrale. Alcune semplificazioni di scrittura sono state apportate nei passaggi maggiormente virtuosistici. La versione demo di questo arrangiamento è autonoma e completa in tutte le sue parti, perciò perfettamente eseguibile; riporta il tema principale iniziale, la prima sezione solistica e poi si ricollega alla conclusione.
La tonalità originale MI maggiore è stata portata a FA maggiore. Nelle sezioni del tutti, il flauto soprano primo ha il tema principale, il flauto soprano secondo suona una parte di ripieno facilitata. Il flauto contralto ha una parte tematica secondaria che segue il tema principale alla terza inferiore, mentre il flauto tenore esegue un controtema. Il basso armonico è affidato al flauto basso, allo xilofono, alla chitarra e alla tastiera. In questo modo non sarà difficile ottenere una esecuzione completa anche non disponendo di uno strumento non ancora molto diffuso come il flauto basso e, d’altra parte, si può allestire una esecuzione per soli flauti dolci. Il timbro dello xilofono va inserito con una certa delicatezza nell’insieme, curando che rimanga sempre in secondo piano. |
Il primo episodio solistico descrive i versi …festosetti / La salutan gl’augei con lieto canto. Le parti sono affidate a tre solisti: flauto soprano, contralto, tenore. La scaletta discendente in biscome, di difficile esecuzione al flauto dolce, è stata facilitata trasformandola in un semplice salto di quinta, però l’originale è proposto dalla tastiera, con cui risulta più agevole l’esecuzione di questo passaggio. |
Dopo una brevissima riproposta della seconda parte del tema iniziale, ecco il secondo episodio, relativo ai versi E i fonti allo spirar de’ zeffiretti / Con dolce mormorìo scorrono intanto. I tre strumenti solisti in questo caso sono sostenuti dal resto dell’orchestra in “p”. |
L’episodio della tempesta, relativo ai versi Vengon coprendo l’aer di nero manto / E lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti, presenta le maggiori difficoltà virtuosistiche. Tutti i tre elementi costitutivi di questa sezione sono stati semplificati. Nella prima battuta si vede il ribattuto di semicrome invece che biscrome. Va tenuto presente, comunque, che con una non troppo complicata tecnica di lingua è possibile realizzare le biscome. Nella seconda battuta vediamo l’altra semplificazione apportata, simile a quella descritta nel primo episodio, ovvero la sostituzione della scala ascendente in biscrome con il salto di ottava. Analogamente, la tastiera riporta la le biscome originarie. |
Propongo due livelli di semplificazione relativi alla parte solistica. In un primo momento sono state semplificate le sestine di semicrome che sono diventate semplici semicrome regolari. Poi, rimanendo comunque alta la difficoltà in certi passaggi, ho aggiunto in un pentagramma alternativo una versione ulteriormente facilitata. |
Dopo la riproposta del tema iniziale da parte dell’intera orchestra, in tono di RE minore, nella stessa tonalità ecco il quarto episodio, che illustra i versi Indi tacendo questi, gl’augelletti / Tornan di nuovo al lor canoro incanto. In un’atmosfera diradata e sospesa, sembra di vedere gli augelletti che escono circospetti dal loro rifugio e poi ricominciano con in loro trilli e gorgheggi. |
Il quinto episodio è il più corto e consiste in una fioritura di semicrome che preparano il ritorno definitivo del tema principale, a conclusione di questo meraviglioso primo movimento del concerto La Primavera di Vivaldi. |
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