Descrizione
Non si conosce con certezza l’autore di questa melodia, le cui origini si possono riscontrare nel patrimonio della tradizione popolare. Inoltre, frammenti melodici si possono riconoscere in varie composizioni a partire dal XVII sec. Alcune fonti indicano il 1740 quale anno della prima esecuzione, in un banchetto per la conquista di Portobello da parte dell’ammiraglio Vernon. In questa occasione, Henry Carey lo avrebbe cantato come propria composizione. La prima esecuzione pubblica avvenne il 28 settembre 1745 e subito dopo l’inno acquisì vasta popolarità, grazie alla pubblicazione sul “Gentleman’s Magazine”. Precedentemente, nel 1744 (1743 secondo altre fonti), era stato pubblicato nella collezione “Harmonia Anglicana”. Nelle occasioni ufficiali viene cantata solo la prima strofa, occasionalmente la terza.
La piccola introduzione, ad libitum come al solito, è basata sul frammento iniziale della melodia, con entrate successive dei flauti soprani 1, flauti soprani 2 e flauti contralti. Segue il tema vero e proprio, la cui struttura formale è asimmetrica, in quanto formata da tre frasi secondo lo schema “a b c”, con “a” ternaria, mentre le altre sono regolari frasi binarie. Il flauto soprano 1 suona il tema principale, mentre il flauto contralto esegue una seconda voce alla distanza di terza o sesta inferiore. Il flauto tenore ha una parte meno sviluppata melodicamente, come pure la parte facilitata del flauto soprano 2. Allo xilofono sono affidate due voci: una è quella del tema principale, l’altra è di carattere armonico basata sullo stesso ritmo della prima. Si potrà facilitare la parte suonando o una o l’altra delle due voci o dividendole tra due xilofoni. La chitarra ha il compito di realizzare un sostegno armonico-ritmico; la parte è già piuttosto semplice, comunque si può ulteriormente semplificare ripetendo o prolungando la prima nota di ogni battuta. Chitarristi un po’ più preparati potranno realizzare gli accordi o arpeggiare. La tastiera ricalca il tema principale con piccole varianti.
Prima della ripetizione del tema principale si può intercalare la breve variazione, una semplice frase imitativa per quartetto di flauti. L’imitazione del tema si basa sul ritmo delle prime cinque note, mentremelodicamente si realizza una scala con moto discendente per soprani 1 e contralti, ascendente per tenori e soprani 2.
God save the Queen
1. God save our gracious Queen,
Long live our noble Queen,
God save the Queen!
Send her victorious,
Happy and glorious,
Long to reign over us;
God save the Queen!
2. O Lord our God arise,
Scatter her enemies
And make them fall;
Confound their politics,
Frustrate their knavish tricks,
On Thee our hopes we fix,
Oh, save us all!
3. Thy choicest gifts in store
On her be pleased to pour;
Long may she reign;
May she defend our laws,
And ever give us cause
To sing with heart and voice,
God save the Queen!
4. Not in this land alone,
But be God’s mercies known,
From shore to shore!
Lord make the nations see,
That men should brothers be,
And form one family,
The wide world over
5. From every latent foe,
From the assassins blow,
God save the Queen!
O’er her thine arm extend,
For Britain’s sake defend,
Our mother, prince, and friend,
God save the Queen!
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