Descrizione
Ho riunito in un unico arrangiamento tre piccole melodie infantili, cantate ancor oggi in Inghilterra, pubblicate nel volume “Canti popolari inglesi per bambini”, ed. Arnaldo Forni, 1998 Sala Bolognese (BO), raccolte e trascritte da Nunzia Manicardi. I tre canti sono tutti in tempo composto di 6/8, in tono di Do maggiore, alternano i tempi Moderato, Andante, Allegro, intercalati da sezioni di raccordo nelle quali vengono elaborati vari spunti tematici ricavati dai canti stessi o dall’introduzione.
Dopo l’usuale piccola introduzione, ecco “Oh, dear, what can the matter be€”. La struttura è composta da un periodo musicale e dalla sua ripetizione variata. Il tema si sviluppa dapprima sulle note dell’accordo di tonica, con salto di sesta e arpeggio discendente, abbastanza impegnativo sia vocalmente che strumentalmente. La ripetizione variata consiste nella frammentazione al ritmo di crome di tutte le semiminime puntate, che trasforma il motivo originario in una specie di scioglilingua, di ancor maggiore difficoltà di pronuncia. Flauti contralti e tenori si limitano ad un accompagnamento sobrio, mentre la tastiera accompagna a distanza di terza inferiore. Lo xilofono rispecchia la melodia trasformando le tre crome in semiminima seguita da croma. L’accompagnamento per arpeggi della chitarra si può suddividere fra due esecutori.
Nella prima sezione di raccordo, l’introduzione è ripetuta e sviluppata, con imitazioni tra flauto soprano e contralto basate sullo spunto tematico della terza battuta. Dopo aver toccato varie tonalità, il ritorno all’armonia di dominante prepara l’apparizione del secondo canto: “I love little pussy”, una dolce e altalenante melodia composta da due frasi ripetute. Una modulazione porta alla ripetizione del canto in tonalità di Fa maggiore, da parte dei flauti contralti e tenori. In questa parte dell’arrangiamento lo xilofono esegue un semplice accompagnamento di bicordi, mentre la chitarra suona gli accordi alternando il basso nel primo tempo della battuta e l’accordo completo nel secondo; infine la tastiera, con i suoi arpeggi, esalta il carattere dondolante della melodia. Il raccordo con il canto successivo è uno sviluppo, con imitazioni tra flauto soprano e tenore, della parte finale del tema, caratterizzato dal salto di sesta ascendente.
La terza melodia popolare infantile inglese inserita nell’arrangiamento è “Hickory, dickory dock”, una breve melodia di andamento vivace, che inizia con un paio di scalette ascendenti. Agli incisi del tema principale accompagnato dal flauto contralto, rispondono il flauto tenore e la tastiera. Xilofono e chitarra rinforzano il ritmo con i loro accordi. La parte delle percussioni si fa qui più impegnativa e man mano più incalzante fino alla fine, con imitazioni fra triangolo e tamburo.
L’ultima sezione è una rielaborazione degli spunti tematici della terza melodia. Dapprima la scaletta iniziale, con imitazioni tra i flauti soprano, contralto e tenore, quindi la scaletta finale, sempre con imitazioni, infine è riproposto e sviluppato l’inciso che si trova all’inizio della seconda frase. Tutto questo conduce alla frase conclusiva, culmine di sonorità, ritmo, frenesia, con la moltiplicazione della parte dei flauti soprani primi, i glissati dello xilofono, gli accordi della chitarra e il ritmo sempre più pressante delle percussioni.
È ovviamente possibile eseguire i canti separatamente, adattando opportunamente i punti di fermata in corrispondenza della conclusione dei singoli canti.
Oh, dear! What can the matter be€
Oh, dear! What can the matter be€
Dear, dear! What can the matter be€
Oh, dear! What can the matter be€
Johnny’s so long at the fair.
He promised to buy me a bunch of blue ribbons,
He promised to buy me a bunch of blue ribbons,
He promised to buy me a bunch of blue ribbons
To tie up my bonnie brown hair.
I love little pussy
I love little pussy, her coat is so warm,
And if I don’t hurt her she’ll do me no harm.
I’ll sit by the fire and give her some food,
And pussy will love me because I am good.
Hickory dickory dock
Hickory dickory dock,
The mouse ran up the clock,
The clock struck one, the mouse ran down,
Hickory dickory dock.
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