Descrizione
La struttura di questa armonizzazione prevede una introduzione, la melodia originale che si ripete per quattro strofe e una variazione ad libitum da inserire tra la seconda e la terza strofa.
L’introduzione prende spunto dall’inciso iniziale che viene in seguito sviluppato con piccole scalette ascendenti e discendenti fino all’accordo di dominante.
Il tema principale è esposto dal flauto soprano 2°, mentre il contralto lo riprende a distanza di terza inferiore, realizzando in tal modo una parte adatta come seconda voce in caso di esecuzione con il coro. Il flauto soprano 1° interloquisce con brevi scalette nei momenti in cui la melodia principale si ferma su note lunghe. Il flauto tenore accompagna con un suo disegno melodico. Lo xilofono ha una parte a doppie note che segue il profilo del tema. La chitarra contribuisce con il sostegno armonico dei suoi accordi. La tastiera sviluppa le armonie in arpeggi di crome. Le percussioni hanno un disegno ritmico piuttosto semplice.
La variazione presenta, nella tonalità di fa maggiore, le prime due semifrasi del tema in tempo binario, anziché ternario, alternandole con la versione ad intervalli invertiti. Proprio l’inciso iniziale della seconda semifrase ad intervalli invertiti da’ luogo ad una progressione discendente che porta infine alla cadenza sulla settima di dominante della tonalità originaria preparando la ripresa del tema.
1. Amore mio non piangere
se me ne vado via,
io lascio la risaia
ritorno a casa mia.
2. Amore mio non piangere
se me ne vò lontano,
ti scriverò da casa
per dirti che ti amo.
3. Vedo laggiù tra gli alberi
la bianca mia casetta;
vedo laggiù sull’uscio
la mamma che mi aspetta.
4. Mamma, papà non piangere
se sono consumata,
è stata la risaia
che mi ha rovinata.
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