Lo so, il canto popolare è passato di moda, ora i giovani hanno altre canzoni in testa, altri generi. eppure continuo a pensare che queste semplici melodie della nostra tradizione vadano preservate e conosciute anche dalle nuove generazioni, perché sono la nostra storia, le nostre radici.
Mamma mia dammi 100 lire è una canzone “Conosciutissima e diffusissima in tutta l’Italia settentrionale, è l’adattamento al tema dell’emigrazione di una ballata assai nota, di solito pubblicata come “La maledizione della madre“. Nella ballata la madre non vuole che la figlia sposi il re di Francia (o altro personaggio), la figlia disobbedisce e muore attraversando a cavallo un corso d’acqua. “Mamma mia dammi cento lire” si riferisce alle migrazioni dei contadini settentrionali verso l’America meridionale assai più che verso quella settentrionale (che attrasse successivamente, la migrazione meridionale), nella seconda metà del secolo scorso.
Quando si pensa agli emigranti italiani subito ritorna l’immagine dei disperati contadini meridionali in viaggio verso il Nord America con il famoso “passaporto rosso”. In realtà quello fu il secondo momento dell’emigrazione italiana, soprattutto consistente nei primi dieci anni del ‘900. Il primo, altrettanto doloroso e drammatico, ha invece per protagonisti i contadini settentrionali e per meta il Sud America. Si sviluppa, in fasi di varia intensità direttamente riferite alle vicende economiche interne, nell’ultimo ventennio dell’Ottocento e vede impegnate masse consistenti in trasferimenti sia stabili che stagionali.” (Fonte)
La tonalità di questo semplice arrangiamento per orchestra scolastica è di DO maggiore. Nella sezione A, dopo una introduzione di 4 battute ad libitum, il tema principale è affidato al flauto soprano 1, mentre gli altri strumenti accompagnano. Nella seconda parte dell’arrangiamento, sezione B, introdotta da una intermezzo di 4 battute ad libitum, il tema è eseguito da xilofono, chitarra e tastiera, mentre i flauti accompagnano con sonorità delicata. Il tema principale eseguito della chitarra va divisa fra due esecutori o gruppi di esecutori, oppure si esegue solo la parte acuta. Anche la tastiera può essere divisa fra due esecutori, se necessario.
Per l’esecuzine senza parte cantata si può alternare le due sezioni secondo uno schema “A B”, oppure “A B A”, mentre con il coro le ripetizioni saranno più numerose, in relazione alle strofe che si desidera proporre.
La partitura è proposta in tre versioni: pagina verticale con una (PARTITURA V1) o due accollature (PARTITURA V2); pagina orizzontale con una accollatura (PARTITURA O1). Non è indispensabile che ci siano tutti gli strumenti indicati in partitura, si può eseguire anche riducendo le parti.
Buona musica con Musicamedia!